Genitori VS Influencer
Da quando sua moglie è venuta a mancare, Paolo ha cresciuto la figlia Simone (“come la de Beauvoir”) cercando di non farle mancare niente, compresa una “famiglia” di inquilini condominiali. Paolo è docente di filosofia in un liceo della Capitale e insegna alla figlia a valutare le cose con spirito critico. Ma quando Simone entra nell’era dello smartphone la comunicazione padre-figlia subisce una battuta d’arresto: la ragazza, ormai quindicenne, sembra diventata ostaggio del suo cellulare, immersa in un mondo virtuale che il papà denigra. In particolare Paolo detesta gli influencer: “Ne basta uno per rovinare il lavoro di professori e genitori”. E quando Simone rende virale l’ennesima sparata di papà contro i “friggitori del nulla”, Paolo si ritrova a duellare con Ele_O_Nora, una influencer seguitissima dai ragazzi – fra cui Simone.

Intorno a questo nucleo reale si dipana una commedia che ha il pregio di far corrispondere la forma al contenuto, (anche con il corollario di un product placement che ricorda quello degli influencer) mostrando per parole e immagini (la regia è di Michela Andreozzi) il morphing fra vero e virtuale. Dunque le conversazioni via smartphone entrano a far parte della dialettica, così come la vita reale diventa materiale da social, con quella progressione geometrica di incontrollabilità che ci confonde tutti.
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